lunedì 21 gennaio 2008

Il dissoluto punito, ossa il Don Giovanni

Dramma Giocoso in due atti di Lorenzo Da Ponte

1^ Rappresentazione Praga, Teatro Italiano, 29 Ottobre 1787


PERSONAGGI e INTERPRETI della PRIMA RAPPRESENTAZIONE

Don Giovanni, giovane cavaliere estremamente licenzioso, Basso Luigi Bassi

Il Commendatore , Basso Giuseppe Lolli

Donn'Anna, sua figlia, dama, promessa sposa di Don Ottavio , Soprano Teresa Saporiti

Don Ottavio, Tenore , Antonio Baglioni

Donn'Elvira, Dama di Burgos, abbandonata da Don Giovanni, Soprano Caterina Micelli

Leporello, servo di Don Giovanni, Basso Felice Ponziani

Masetto, amante di Zerlina, Basso Giuseppe Lolli

Zerlina, contadina, Soprano Caterina Bondini

Coro di contadini e contadine, Coro di servitori, Coro Interno, Servi, Coro di sotterra, Suonatori



TRAMA

ATTO PRIMO:

In una città spagnola, giardino a fianco del palazzo del Commendatore, di notte. Leporello, servo di don Giovanni, si lamenta di un padrone ingrato e di un servizio faticoso, ma sentendo del rumore si nasconde. Dal palazzo scendono precipitosamente don Giovanni, giovane cavaliere e libertino, e donna Anna, figlia del Commendatore, lui che cerca di fuggire senza farsi riconoscere e lei che cerca di trattenerlo per smascherarlo. Al tumulto accorre Leporello, e donna Anna rientra, sentendo arrivare il padre. Ecco infatti il Commendatore, che sfida a duello il seduttore della figlia. Don Giovanni prima non accetta di battersi con un vecchio, poi è provocato, combatte e ferisce l'avversario che stramazza a terra, chiama aiuto e muore, sotto gli occhi del cinico uccisore e di Leporello allibito. Don Giovanni chiama Leporello, mette a tacere i suoi rimbrotti ed esce con lui. Dal palazzo ridiscende donna Anna, con servi che portano torce e don Ottavio, suo promesso sposo, che impugna una spada. Allo spettacolo la nobildonna si sente mancare e poi rinviene, mentre il fidanzato ordina ai servi di portare via il cadavere. I due rimangono soli, lui cerca di consolarla ma lei, superato lo sgomento, chiede un giuramento di vendetta. Di mattina presto, in una strada, don Giovanni e Leporello vengono avanti, il servo cerca di rimproverare il padrone ma ne viene addirittura minacciato, il padrone dice anzi di essere sulle tracce di una bella dama e sentendo venir qualcuno capisce addirittura che si tratta di una donna. Si fanno da parte, ed entra donna Elvira, dama di Burgos sedotta e abbandonata da don Giovanni. In abito da viaggio, la donna inveisce contro il traditore fuggitivo, e quando lo vede davanti a sé gli ricorda l'infame seduzione e lo copre d'insulti. Don Giovanni accampa pretesti, scherza, invita Leporello a esporre le ragioni del suo comportamento e intanto se la svigna. Leporello si confonde, Elvira non vede più don Giovanni e s'indigna, ma il bravo Servitore mostra alla tradita un libricino dove usa trascrivere tutte le conquiste amorose del padrone, centinaia e centinaia, senza differenza per il fisico, il ceto, l'età. Uscito lui, Elvira si sente ancora più bramosa di vendetta. Nelle vicinanze del palazzo di don Giovanni, entrano allegramente Masetto, Zerlina, contadini e contadine che suonano, ballano e cantano all'amore e al piacere. Con Leporello passa don Giovanni, che ammira tante belle fanciulle e chiede se si stia celebrando un matrimonio. Zerlina annuisce, presenta se stessa e il fidanzato, e accolta da don Giovanni che promette di proteggerli e da Leporello che si dà da fare con qualche altra ragazza, comanda di fare entrare in casa e trattare bene gli ospiti. Il cavaliere congeda tutti fuorché Zerlina, ma Masetto protesta e si decide solo davanti alle minacce. Rimasti soli, il signore corteggia la contadinella, trovandola degna di un nobile, non di uno zoticone. Zerlina esita, ma don Giovanni promette di sposarla lui e la invita in una sua casetta che sta nel giardino. I due vi si avviano abbracciati, ma vengono sorpresi da donna Elvira che ha sentito tutto e diffida Zerlina dall'inganno, trascinandola con sé. Don Giovanni si indispettisce, e tutt'un tratto si vede di fronte don Ottavio e donna Anna che gli chiedono aiuto contro un sopruso. Don Giovanni promette, quando ritorna donna Elvira, che mette in guardia anche don Ottavio. A parte, don Giovanni dice che donna Elvira, poveretta è pazza, destando la pietà sua e di don Ottavio ma la situazione diventa molto imbarazzante per tutti, tanto Che Anna e Ottavio incominciano a dubitare della sincerità di don Giovanni. Alla fine donna Elvira si allontana per denunciare pubblicamente le malefatte di don Giovanni, e lui la segue per evitare il peggio. Agitata e impressionata, donna Anna si rivolge al fidanzato e gli dice d'aver riconosciuto in don Giovanni l'assassino del padre. Allora don Ottavio si fa raccontare l'episodio e la donna rivive l'orribile momento in cui uno sconosciuto era penetrato in casa cercando di violentarla ed era stato poi costretto a fuggire per l'energica reazione di lei ma aveva finito con l'uccidere il padre. E chiede ancora vendetta. Ottavio rimane solo e decide di attuare la vendetta. Uscito lui, tornano Leporello e don Giovanni: il servo racconta che Elvira e Zerlina sono tornate a palazzo, e che gli è stato possibile fare uscire Elvira; il padrone, esultando, gli ordina di preparare una gran festa durante la quale lui possa amoreggiare con chi vuole. Nel giardino di don Giovanni, con due porte chiuse a chiave dall'esterno Zerlina cerca di ammansire l'irato Masetto e di fatto riesce, sennonché si ode la voce del cavaliere e Zerlina s'impaurisce destando sospetti in Masetto che si nasconde in una nicchia. Zerlina rimane, e vedendo arrivare don Giovanni che ordina a quattro servi di allestire la festa si nasconde fra gli alberi. Ma don Giovanni la vede, l'avvicina, la trae nella nicchia da cui esce Masetto, fa finta di niente e annuncia l'arrivo dei suonatori. Cauti e mascherati, ecco poi Elvira Ottavio e Anna che intendono partecipare alla festa, ma sono visti da Leporello che s'affaccia alla finestra e da lì li segnala al padrone, che li fa invitare e accomodare. Dentro al palazzo in una sala illuminata a festa è appena finito il ballo e tutti riposano, passano i rinfreschi [eiùrano] le due gentildonne e il gentiluomo, ricominciano le danze, Ottavio balla il minuetto con Anna, don Giovanni balla una contraddanza con Zerlina, che riesce a trascinare presso una porta e a far entrare. Ma dall'interno Zerlina grida, tutti cercano di portarle aiuto, quando compare don Giovanni con la spada in mano che trascina Leporello e lo addita come il colpevole da punire. Vanamente, giacché tutti Capiscono e apostrofano lo scellerato, che sarà presto punito per le sue infamie.

ATTO SECONDO:

In una strada a fianco della casa con balcone di donna Elvira, Leporello insiste a volersi licenziare da don Giovanni ma poi s'arrende davanti a una semplice offerta di denaro. Il padrone non può rinunciare alle donne, dice, e anzi sta corteggiando la graziosissima cameriera di donna Elvira, alla quale si vuole presentare con l'abito servile di Leporello. I due si scambiano gli abiti, quando dal balcone si vede Elvira che piange per il tradimento subito, e don Giovanni ne approfitta per chiamarla, lusingarla, insomma farla scendere, affibbiarla a Leporello e aver via libera con la cameriera. Il cavaliere si apparta, la dama scende e si rivolge commossa a Leporello che crede don Giovanni, si fa promettere fedeltà, fino a che un grido di don Giovanni stesso li fa allontanare. Solo, don Giovanni può fare la serenata alla sua nuova bella, che si comincia a individuare alla finestra. Ma passa Masetto, armato di archibugio e pistola, con alcuni contadini, e il finto Leporello si unisce a loro per dare la caccia all'empio padrone. Fatti uscire i contadini, don Giovanni acchiappa Masetto e lo batte aspramente, lasciandolo poi in asso: Ecco Zerlina, che tenendo in mano una lanterna vede il povero promesso sposo e lo consola accennando a singolari rimedi amorosi. Un atrio scuro in casa di donna Anna, con tre porte. Arrivano Leporello ancora vestito da don Giovanni ed Elvira, che cercano di ripararsi dal buio e dalla paura (lui di scappare, in ferità), e poi entrano anche la disperata donna Anna e il premuroso don Ottavio. Tutti cercano di uscire ma s'imbattono in Zerlina e Masetto, e tutti riconoscono don Giovanni che anzi don Ottavio fa per uccidere. Ma non è don Giovanni, è Leporello che si svela, piangendo, e provoca il massimo stupore negli altri. Donna Anna esce con i servi mentre Zerlina, Elvira e Ottavio se la prendono col malcapitato, che si difende, si giustifica e infine riesce a darsela a gambe imboccando la porta: Agli astanti don Ottavio promette una vendetta ufficiale, e intanto li invita a restare in casa per consolare il dolore di donna Anna. In un cimitero con diverse statue equestri, don Giovanni si cala da un muro ridendo, e quando dalla strada si sente la voce di Leporello don Giovanni lo apostrofa, lo fa entrare e si mette i propri abiti ridando i suoi a Leporello. Al servo il signore racconta d'aver incontrato una fanciulla che avendolo preso per lui aveva cominciato a fargli delle carezze, quando purtroppo un rumore di gente l'aveva dissuasa e lui aveva dovuto scavalcare il muretto del cimitero: Leporello protesta, don Giovanni ride, quando una misteriosa voce lo avvisa che presto finirà di ridere, prima dell'indomani. Don Giovanni stupisce, si guarda attorno e vede la statua del Commendatore, sul piedistallo della quale trova un'iscrizione che fa leggere a Leporello: l'ucciso attende di essere vendicato. Don Giovanni si sdegna e intima a Leporello di invitare a cena il Commendatore per la sera stessa. Tutto tremante Leporello obbedisce e difatti la statua fa un primo e poi un secondo cenno di assenso con la testa. I due s'avviano a casa dove deve essere preparata la strana cena. In una buia camera del suo palazzo donna Anna è sensibilmente afflitta e chiede comprensione a don Ottavio, se non può corrispondere al suo amore come si dovrebbe. Nella sala di don Giovanni, la cena è imbandita e il cavaliere mangia vigorosamente mentre alcuni suonatori eseguono famosi passi musicali che Leporello riconosce e identifica man mano. Ma il servo ha anche fame e inghiotte qualche boccone destinato al padrone che se ne accorge e si diverte. Agitata entra donna Elvira che un ultima volta chiede a don Giovanni di rinsavire, ma lui vuole solo mangiare in pace e alla donna non resta che biasimarlo ancora e andarsene. Uscendo, Elvira lancia un grido, ritorna, e fugge dall'altra parte. Don Giovanni manda Leporello a vedere, e anche Leporello grida, per poi tornare annunciando tremebondo la statua che si avvicina. Infatti si sente battere alla porta, e dalla porta aperta dal servo, che si nasconde sotto il tavolo, entra la statua del Commendatore. Il Commendatore ha onorato l'invito e mentre don Giovanni manda Leporello a procurare un'altra portata, dice di essere venuto per invitare a sua volta il cavaliere a cena. Leporello scongiura il padrone di non accettare, ma don Giovanni non ha paura di lui e accetta dando anzi la mano al Commendatore che gli tende la sua. Ma sente all'improvviso il Commendatore che gli grida di pentirsi una buona volta, lui rifiuta superbamente, e allora la statua se ne va mentre da diverse parti sbucano le fiamme. Don Giovanni trema, da sottoterra molte voci lo chiamano, lui è lacerato dal dolore, il fuoco cresce e infine lo inghiotte spaventosamente. Leporello è raggiunto da Anna, Elvira, Ottavio, Zerlina, Masetto con gli uomini della giustizia: tutti cercano l'empio, che Leporello.annuncia esser stato sprofondato nell'inferno. Liberati e finalmente vendicati, i presenti sono liberi di riprendere il corso della vita quotidiana. La sensibile donna Anna chiede a don Ottavio ancora un anno prima del matrimonio, la disgraziata donna Elvira si chiuderà in un convento, i contadinelli se ne andranno a casa a cenare allegramente con gli amici, Leporello cercherà un padrone migliore. E tutti concludono che così finisce chi ha scelto la via del male.

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