giovedì 17 gennaio 2008

Il Re pastore

Dramma per Musica in due atti di Pietro Metastasio
1^ Rappresentazione in forma di concerto presso la Corte di Salisburgo 23 Aprile 1775



PERSONAGGI

Aminta, pastorello, amante di Elisa che si scopre poi unico, legittimo erede del regno di Sidone Soprano
Alessandro, Re di Macedonia Tenore
Tamiri, principessa fuggitiva, figlia del tiranno Stratone, in abiti da pastorella, amante di Agenore Soprano
Elisa, nobile ninfa Fenicia, dell'antica stirpe di Cadmo, amante di Aminta Soprano
Agenore, nobile di Sidone, amico d'Alessandro, amante di Tamiri Tenore



TRAMA

ATTO PRIMO
In un’ampia e ridente campagna irrigata da un fiume, con greggi, pastori, capanne; un rustico ponte e in lontananza la città fenicia di Sidone, il pastorello Aminta canta la bellezza dell’amore, ma quando vede venire Vaniata Elisa, si spaventa perché nei pressi è accampato l’esercito di Alessandro, re di Macedonia. Lei non teme chi è venuto a liberare Sidone da un tiranno (l’erede legittimo del trono pare che viva nei pressi senza conoscere la sua origine), e poi annuncia fieramente che la madre favorisce il suo more per Aminta. Aminta si schermisce come ignobile pastore, ma la nobile Elisa, che discende da Cadmo, lo ama da sempre ed è disposta a diventare pastorella. Lei esce, Aminta brilla di gioia, entrano Alessandro e il nobile fenicio Agenore. Senza rivelarsi, il re interroga il giovane e ha modo di apprezzarne tutta la modestia e il disinteresse. Aminta non accetta di essere presentato ad Alessandro, dice che se gli dèi volessero fargli mutare condizione dovrebbero prima mutargli la mentalità ed esce. Alessandro non ha dubbi: la nobiltà del pensiero gli conferma le prove fornite da Agenore, che il pastorello è l’erede al trono di Sidone, e da questo prende spunto per descrivere i doveri di un regnante. Partito Alessandro, Agenore viene fermato da Tamiri, pastorella che traveste la principessa figlia del tiranno Stratone e ama Agenore. Agenore la ricambia, si rallegra per averla ritrovata ma non riesce a portarla da Alessandro, che lei ritiene responsabile della caduta del padre, ed esce. Tamiri è contenta dell’amore che segue la disgrazia ed esce anch’essa. Viene poi Elisa che, giubilante, va a cercare Aminta, cui comunica che anche il padre acconsente alle nozze, ma i due sono fermati da Agenore che come vassallo rende omaggio al re Abdolonimo: Stratone aveva cacciato suo padre, che l’aveva affidato a lui con l’ordine del silenzio e le prove della verità. Elisa esulta, Aminta si convince, Agenore parte invitando Aminta presso Alessandro. Ma Elisa intende che altri saranno dunque i compiti del nuovo re, e i due amanti si lasciano temporaneamente nella speranza di ritrovarsi presto.



ATTO SECONDO
Presso il grande padiglione di Alessandro, con vista sull’accampamento greco, Elisa corre a cercare Aminta che non torna ma se ne trova impedita da Agenore, cui peraltro rinfaccia il disinteresse per la povera Tamiri e la crudeltà di carattere. Uscita Elisa, ecco Aminta che l’ha vista e s’affretta a rincorrerla, ma Agenore lo ferma, gli raccomanda il decoro dei regnanti e infine gli mostra Alessandro che è appena uscito dal consiglio militare. Ancora vestito da pastore, Aminta ringrazia umilmente Alessandro, si dichiara pronto ad assumere il trono, spera che gli dèi lo aiutino e parte. Torna Agenore, cui Alessandro dice che partirà appena incoronato il nuovo re, ma col cruccio di non aver ritrovato Tamiri. Ma l’ha trovata Agenore, e per non mortificarla, Alessandro decide di darla in sposa ad Aminta. Mentre Agenore s’àddolora, Alessandro è pago per la soddisfazione che elargisce agli altri. All’interno di una grotta verde, venata d’acqua e traforata in modo che di fuori si veda il bel paesaggio, Aminta riflette, nutre ancora dei dubbi, ma quando vede Agenore li dissolve e si dichiara pronto a regnare ma anche a rimaner fedele per sempre alla fanciulla amata. Uscito lui, Agenore s’affligge e a Elisa che sopraggiunge conferma che veramente la sposa di Aminta sarà Tamiri. Ma Elisa non si rassegna e corre a chieder pietà ad Alessandro. Agenore riceve poi i rimbrotti di Tamiri e finalmente, rimasto solo, dà sfogo al suo dolore. Nel gran portico del tempio di Ercole Tino, addobbato per l’incoronazione, popolato di soldati greci e cittadini sidonii, Alessandro attende Aminta e Tamiri. Ecco Tamiri che gli si presenta; ma dicendo di amare Agenore, e poco dopo ecco Elisa, che ama Aminta. In abito ancora pastorale, compare poi Aminta che per amore oramai rinuncia al trono. Allora Alessandro capisce, si commuove, unisce Aminta ad Elisa e Tamiri ad Agenore, e unendoli, promette un altro trono. Nella gioia comune e nell’amore dei quattro, viene così incoronato un re pastore.

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