lunedì 21 gennaio 2008

L'oca del Cairo

Dramma Giocoso di Gian Battista Varesco
L'opera è rimasta incompiuta
1^ Rappresentazione, Salisburgo, Agosto 1936


PERSONAGGI

Don Pippo, marchese di Ripasecca, innamorato di Lavinia e credutosi vedovo di Basso
Donna Pantea, sotto il nome di Sandra, sua moglie Soprano
Celidora, loro unica figlia, destinata sposa al conte Lionetto di Casavuota, amante di Soprano
Biondello, gentiluomo ricco di Ripasecca Tenore
Calandrino, nipote di Pantea, amico di Biondello ed amante corrisposto di Tenore
Lavinia, compagna di Celidora Soprano
Chichibio, Mastro di casa di Don Pippo, amante di Basso
Auretta, cameriera di Donna Pantea Soprano



TRAMA

ATTO PRIMO
A Ripasecca, presso il mare. Nella casa del marchese don Pippo diversi parrucchieri lavorano per acconciare servi, serve, il maggiordomo Chichibio e la cameriera Auretta, che s’apprestano al matrimonio del loro padrone. Tutti pagano, ma Auretta s’approfitta di un parrucchiere che fa il cascamorto con lei e non paga affatto, e, mentre Chichibio guarda e critica, fa altrettanto con il calzolaio Viene poi un sarto, che consegna ad Auretta un bustino per il compenso di una parolina amorosa ed esce. Auretta si diverte all’idea ma non si diverte Chichibio che l’ama, e pure i due finiscono per riaccordarsi e dichiararsi amore. Corre Calandrino, nipote della scomparsa moglie di don Pippo, a chiedere se il marchese si sia già alzato: è quello il giorno per il quale aspetta alla fiera di carnevale tanti invitati, ad assistere al matrimonio suo e a quello della figlia. Mentre Chichibio va a vedere, Calandrino fa un po’ di corte ad Auretta, che riesce ad abbracciare. Lei si lagna scherzando della gelosia di Chichibio, che intanto torna e vede. Ma suona il campanello di don Pippo, per cui escono prima Calandrino e poi Auretta. Chichibio è solo e ripensa all’antefatto: don Pippo tiene chiuse in una torre la figlia Celidora e Lavina, amica della figlia, la prima per farla sposare al conte Lionetto, la seconda per sposarla lui (presunto vedovo di donna Pantea); ma la figlia ama Biondello, che ha giurato di raggiungerla entro un anno e proprio quello in corso è l’ultimo giorno dell’anno previsto; per finire, Chichibio asserisce che la fedeltà è comportamento ormai raro. All’interno della rocca, Celidora e Lavina ricamano: l’una è triste per amore, l’altra la consola affermando la sua maggiore infelicità, la prima precisa almeno che il conte Lionetto voluto dal padre come suo marito non ha nessuna intenzione di sposarsi e la seconda fa l’elogio della costanza in amore. NeI suo appartamento don Pippo esulta per il matrimonio imminente e per aver avuto ragione delle trame di Biondello, quindi ordina ad Auretta e Chichibio che sia tutto pronto per la cerimonia. (Le scene 9 e 10 risultano mancanti). Fuori le mura, in un giardino sul quale sorge la torre recinta da un fossato dove sono rinchiuse le donne: Biondello è sicuro di poter entrare nella torre quanto prima e gioisce per il prossimo successo d’amore, ma si nasconde quando vede uscire qualcuno da una porticina. È Celidora, cui il giovane si presenta entusiasta, come subito dopo fa Calandrino con Lavina: amore per tutti, se riuscirà il piano. S’aspettava il ritorno di donna Pantea, moglie di don Pippo fuggita per la disperazione, ma una tempesta lo ha pregiudicato; non si può dunque adottare l’espediente dell’oca del Cairo, per far sì che Biondello raggiunga Celidora, e bisogna arrangiarsi costruendo un ponte sopra il fossato; Chichibio e Auretta collaboreranno. nascondendo la chiave della camera dì don Pippo. Calandrino e Biondello sopraggiungono con dei falegnami che si mettono a costruire il ponte, Celidora e Lavina si uniscono agli amanti nella pregustazione della vittoria, Auretta e Chichibio corrono ad annunciare che don Pippo è in arrivo, don Pippo compare e chiama le guardie che arrestino i malfattori, confusione e fuga generale.

ATTO SECONDO
Nella fiera, donna Pantea (travestita da mora) mostra l’oca del Cairo, un animale meccanico mosso di dentro da una persona, e ottiene dal credulo don Pippo che l’oca mangi erba del giardino al fine di recuperare la favella. Scoppia una lite che provoca un tumulto generale.

ATTO TERZO
L’oca (nella quale s’è nascosto Biondello) viene portata nella torre in modo che anche le fanciulle possano ammirarla. Don Pippo apprende che Lionello non verrà a sposare Celidora e s’accinge comunque a sposare Lavina, ma donna Pantea si svela, Biondello esce dall’oca e dimostra d’aver vinto la scommessa, don Pippo è scornato e ritornano l’ordine e la pace.

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