giovedì 17 gennaio 2008

La finta giardiniera

Dramma Giocoso in tre atti di Giuseppe Petrosellini
1^ Rappresentazione Monaco, Teatro di Corte, 13 Gennaio 1775


PERSONAGGI
Don Anchise, Podestà di Lagonero, amante di Sandrina Tenore
La Marchesa Violante Onesti (amante di Belfiore, creduta morta), sotto il nome di Sandrina Soprano
Il Contino Belfiore, prima amante di Violante, ed ora di Arminda Tenore
Arminda, gentildonna milanese, già amante del Cavalier Ramiro ed ora promessa sposa a Belfiore Soprano
Ramiro, Cavaliere, amante di Arminda, dalla stessa abbandonato Soprano
Serpetta, cameriera del Podestà, innamorata del medesimo Soprano
Roberto, servo di Violante, si finge suo cugino come Nardo, amante non corrisposto di Serpetta, Basso

TRAMA

ATTO PRIMO
Nel giardino del Podestà di Lagonero presso Milano, sono al lavoro Sandrina e Nardo. Scendono dalla scalinata del palazzo il Podestà don Anchise, il Cavalier Ramiro e Serpetta, cameriera del Podestà. Tutti esultano per la bellezza della giornata e la letizia dell’ambiente, ma Ramiro sospira per una delusione d’amore, mentre il Podestà pensa al suo amore per Sandrina; Sandrina. lavorando, piange sulla sua infelicità, e se Nardo, il giardiniere, guarda a Serpetta, che non lo ricambia, Serpetta è indispettita perché il Podestà, che ella ama, fa il cascamorto con Sandrina. Il Podestà, dopo aver fatto i complimenti al gusto floreale di Sandrina, che si schermisce, aggiunge che sta per arrivare, per sposarsi presso di lui, una sua nipote. Ma il Cavaliere Ramiro è in preda alla malinconia e sa di non poter amare mai più. Il Podestà congeda tutti e rimane con Sandrina, cui dichiara il suo amore, ma la gelosa e petulante Serpetta fa sempre capolino e lo interrompe fino a fargli perdere la pazienza. Finalmente soli, Sandrina e Nardo ricordano gli avvenimenti trascorsi: lei è la marchesìna Violante Onesti, ferita un anno prima dal Contino Belfiore, suo gelosissimo amante, che aveva altresì creduto di averla uccisa, e lui è Roberto, il servo fedele che con lei ha accettato il travestimento da giardiniere (come cugino) ed è in cerca del contino stesso. Torna Ramiro, che difende gli uomini dalle accuse di infedeltà e spinge Sandrina a difendere e a compiangere, la condizione femminile. Rimane Nardo, che prova pena per la marchesina ma si propone di lasciar perdere le donne ingratissime. In una galleria del palazzo il Podestà riceve la nipote, la spocchiosa gentildonna milanese Arminda, che si meraviglia di non vedere ancora il promesso sposo e maltratta un po’ Serpetta. Giunge lo sposo, il goffo Contino Belfiore, che si sdilinquisce e si confonde, Arminda seccata taglia corto e gli dice di pretendere assoluta fedeltà. Arminda esce, Belfiore si pavoneggia e descrive il suo albero genealogico che dice risalire addirittura a Numa Pompilio, mentre il Podestà se la ride. Escono ed entra Serpetta che vede entrare anche Nardo. Decide di beffarlo un po’ raccontandogli come davanti a lei tutti gli uomini debbano capitolare. In un giardino pensile Sandrina piange e si dispera per la sua sorte, quando sopraggiunge Arminda dalla quale apprende che si sta per celebrare il suo matrimonio con Belfiore: Sandrina sviene. Arminda chiede aiuto e corre a cercare una medicina; viene Belfiore che riconosce l’amata Violante, che a quel punto rinviene e stupisce. Arminda ritornando s’incontra con Ramiro che la riconosce e a sua volta rimane stupito. La confusione dei quattro è grande, e s’accresce quando compare il Podestà. Usciti loro, il Podestà si dice molto irritato, soprattutto dal fatto che Sandrina e il Contino stiano amoreggiando in giardino, come gli riferisce la gelosa Serpetta. In effetti Belfiore supplica ardentemente la riottosa giardiniera, ma vengono sorpresi prima dal Podestà e poi da Arminda, sempre gelosi, e la scena termina nello scompiglio generale.

ATTO SECONDO
Nell’atrio del palazzo, Ramiro insegue Arminda, che dopo avere detto all'innamorato deluso di trovare troppo attraente il Contino, s’allontana. Entra quindi il Contino Belfiore, disperato per aver rivisto l’amante. Arminda lo ferma, lo interroga e lo minaccia aspramente. Uscita lei, Belfiore incontra la maliziosa Serpetta che gli espone il suo punto di vista riguardo la moda nel corteggiamento e poi se ne va. Viene Nardo, che per convincere Serpetta del suo amore prima cerca di commuoverla facendo l’atto di ferirsi, poi mette in pratica una simpatica corte all’italiana, alla francese, all’inglese che comincia a far breccia nel cuore della ragazza. Sandrina è angosciata e quando vede sopraggiungere il Contino gli rinfaccia l’accaduto, lui la scongiura e le chiede di poterle baciare la mano, ma per errore prende quella del Podestà entrato a controllare. Il Podestà rimprovera Sandrina, che continua ad amare, ma come sempre lei ha paura, si lagna e scappa. Il Podestà riceve poi un messaggio dalla magistratura milanese: un omicida ha riparato presso di lui, va arrestato, ed è proprio il Contino: costernato, decide di rompere il contratto di matrimonio con la nipote. Ramiro torna a pregare Arminda di accettare di sposarlo e poi s’affida completamente all’amica speranza. In una sala, il Podestà vede venire il Contino, che tutto baldanzoso s’appresta al rito matrimoniale, lo accusa dell’omicidio della marchesa Violante e come risposta ha da Belfiore una confessione sciocca e confusa. A difenderlo ecco arrivare Sandrina, che si manifesta come marchesa Violante ferita sì ma non uccisa. Stupore generale, ma all’uscita di tutti gli altri la giovane dice al Contino di aver mentito solo per salvarlo. Il povero Contino non sa più a cosa credere, teme di impazzire e di morire, ma alla fine si rassicura e parte. Nardo sta in pensiero per la padrona, dato che Serpetta è corsa a riferire di non averla più vista. Il Podestà s’allarma e ordina di cercare dovunque, ma a Nardo l'attenta Serpetta comunica che a far sparire Sandrina, ovvero Violante, è stata Arminda, e che la fanciulla si trova in un bosco popolato da animali feroci. In un luogo montano e deserto, presso una grotta, si vedono alcune persone che guidano e improvvisamente abbandonano Sandrina. La giovane chiama aiuto, chiede pietà, è spaventata, scorge un serpente e fugge dentro la grotta. A cercarla, ecco prima il Contino e Nardo, seguiti da Arminda che cerca il Contino, quindi il Podestà e Serpetta. Dopo qualche equivoco Sandrina viene ritrovata, ma quando sopraggiunge Ramiro che fa portare delle fiaccole tutti si riconoscono, con sorpresa o con sdegno, mentre il Contino e Sandrina perdono la ragione e nel delirio si credono due pastorelli.

ATTO TERZO
Nel cortile del palazzo Serpetta lascia qualche speranza a Nardo, che poi viene fermato dal Contino e da Sandrina ancora in delirio e solo più tardi riesce a darsela a gambe. Per tag1iar corto, il Podestà ha pensato di non occuparsi più del Contino, di rimandare a Milano la nipote, di sposare Sandrina, e congedare Serpetta che lo perseguita col suo amore. Quando poi vengono Arminda che reclama ancora il Contino, e Ramiro, che reclama Arminda, il Podestà non può far altro che dire di essere pronto ad accontentarli pregando soltanto di essere lasciato in pace. Se ne va, Arminda non dà ascolto a Ramiro e s’allontana anche lei. Il povero Cavaliere, disperato, decide di andare incontro alla morte. Nel giardino, Sandrina e il Contino recuperano il senno e guardandosi si riconoscono, si avvicinano, e dopo che lei ha respinto l’ingrato finalmente si riconciliano, si dichiarano amore e partono insieme. Al Podestà, Nardo annuncia che i due pazzi sono rinsaviti, nello sdegno di Arminda, e poi i due sopraggiungono: Sandrina si conferma come Violante, svela che Nardo è il suo fedele servo Roberto e accetta le scuse di Arminda; che allora si rivolge a Ramiro, e il Podestà li unisce come unisce Nardo e Serpetta. Lui si sposerà quando troverà un’altra Sandrina. Tutti elogiano la giardiniera finta per amore.

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